giovedì 29 dicembre 2011

la targa

la nostra targa fuori la sede, col verso di Leopardi che, nella sua parabola speranzosa eppur tragica, crediamo ci rappresenti in pieno.

domenica 18 dicembre 2011

il discorso del presidente

il mio discorso all'inaugurazione di ieri. ho cercato di riassumere chi siamo, dove andiamo, da dove veniamo, cosa facciamo e perché facciamo quel che facciamo.


Benvenuti.
oggi inauguriamo due cose: questa mostra e la nostra associazione.
Cominciamo dalla seconda. Essa è nata dalla volontà di quattro amici amanti della politica e della cultura in tutte le sue forme, e già dal nome ricorda la sua missione. Il 20 luglio del 1969 l’uomo, rappresentato dagli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin, compì i suoi primi passi sulla Luna. Fu un evento seguito dall’intero pianeta e di portata eccezionale. L’uomo che avviava i suoi primi passi nell’esplorazione pacifica del cosmo. Avevano contribuito alla riuscita di questo giorno apparentemente la scienza e la tecnica, ma queste a nulla sarebbero servite senza quel perenne anelito dell’umanità ad andare oltre se stessa, a guardare avanti. E infatti quale grande balzo compì l’umanità con quest’evento, che doveva essere premessa di cose ancora più grandi.
Dunque, il 1969, un anno particolare, un anno che doveva essere anche’esso premessa a grandi e rivoluzionari cambiamenti, specie nel modo di pensare di tutti noi. C’erano infatti i movimenti studenteschi, la guerra in vietnam, i figli dei fiori, l’emancipazione delle donne, le nuove concezioni religiose e sociali, insomma c’era tutto un magma in ebollizione da cui avrebbe di certo dovuto esser tratto fuori qualcosa di nuovo per l’intera umanità. Ebbene, quanto siamo tornati indietro nei decenni successivi da questo punto di partenza, quanto siamo peggiorati come umanità…
rifacendoci a quell’evento noi, nel nostro piccolo, anzi nel nostro minuscolo, vogliamo appunto riprendere in mano le fila di quel discorso, integrandolo chiaramente col tempo presente in cui ci troviamo a vivere, per ipotizzare un possibile futuro. lo facciamo innanzitutto per noi, per quelli che si vorranno associare a questo cammino, per i giovani e per la nostra società isolana.
In modo particolare vediamo che è in corso attualmente un altro reale terremoto, certo del tutto diverso da quello del 68 e del 69, ma anche simile, un terremoto del modo di fare e di intendere la politica e soprattutto l’agire sociale, e in questo terremoto noi vogliamo sicuramente inserirci, per cercare di dare con esso la scossa definitiva ed abbattere le attuali strutture degenerate di potere, e politico, e economico, e culturale.
 Al tramonto delle ideologie è seguito infatti il tramonto delle strutture partitiche di cui di quelle ideologie erano uno strumento. Gli attuali sgorbi politici rimasti tutto si possono chiamare se non partiti, e soprattutto tutto sono se non fonte di buona politica e di cambiamento. In pratica si tratta di semplici aggregazioni di alcune masse indotte a seguire pochi capi e capetti, i quali sono ormai anche loro in balia degli eventi, giacché privi di qualsiasi idea che non sia il mantenere o rafforzare le loro posizioni di potere, un potere peraltro al servizio solo dei loro interessi e della loro vanagloria.
E proprio oggi ne abbiamo la conferma di nostra mano. Uno strano fato ha voluto che mentre noi qui inauguriamo questa nostra associazione ancora minuscola, microscopica, ma che vuole cambiare le cose, a ischia è in corso la celebrazione del cosiddetto caularone, cioè i capi locali attorniati dai loro capetti e portaborse vari si sono dati la mano per unire destra e manca alle prossime amministrative. Gente che fino al giorno prima si è schifata stavolta andrà a braccetto. Ma di questo non c’interessa, rientra tutto in quella commedia di basso rango che è la politica ischitana, nazionale e perfino mondiale. Politica del malaffare e delle chiacchiere. era solo per farvi notare la curiosa coincidenza che mentre i soliti affollati circoli di padroni e servitori si riuniscono altrove, qui ci riuniamo tra pochi, ma tra pochi giusti, in questo seminterrato che ricorda i primi cristiani nelle catacombe, e pure loro all’inizio erano pochi. Ma come loro anche noi dalle catacombe passeremo all’arena, dove ci attende la lotta con le belve affamate. Forse al pari dei cristiani soccomberemo, non dico di no, ma almeno tutti potranno vedere la nostra testimonianza, che è una testimonianza di qualcosa di nuovo e di giusto.
Questo terremoto di cui parlo infatti è costituito da una nuova politica, fatta dai cittadini in modo autonomo, attraverso le aggregazioni spontanee, i comitati, le associazioni appunto, come la nostra, che rispondono a principi di alto significato e soprattutto che mirano a rinnovare dal basso la società. E dentro di essi questi nuovi organismi politici col loro metodo di lavoro questo cambiamento già l’hanno realizzato. Si è visto agli ultimi referendum, nelle rivolte arabe, nel peso decisivo che sempre più sta acquisendo la rete, intesa sia come internet sia come l’unità dei più diversi e anche distanti gruppi e singoli in un progetto comune, che è quello di ribaltare le cose. Perché le cose come sono oggi non vanno più bene a nessuno. E noi non potevamo esimerci dal far parte di questo grande movimento in corso. Molti si lamentano soltanto appunto di come vanno le cose, specie fra i giovani, noi invece con le nostre scarse forze qualcosa abbiamo fatto come vedete, e siamo solo all’inizio.
Ma veniamo ora alla cultura e all’arte, di cui oggi abbiamo qui una sala che ne è piena. Coniugando politica a cultura noi infatti vogliamo studiare la politica ed applicarla alla cultura, ma anche fare della cultura uno strumento politico. E quale migliore politica se non l’arte. Politica infatti deriva dal greco polus che significa “più”, è l’arte appunto di rivolgersi ai più. e l’arte in sé e per sé, per sua natura, non fa lo stesso? Non si rivolge sempre ai più? a coloro che la vogliono ammirare e che quindi hanno la possibilità di coglierne il significato? L’arte, come la politica, o almeno quella fatta come si deve, si rivolge a tutti appunto.
A riguardo la nostra idea cardine e il metodo di lavoro che vogliamo adottare è quello della diversità. Noi pensiamo, come dice il proverbio, che un mondo più vario sia e più bello sia. Da noi chiunque abbia qualcosa di intelligente, ma che non sia dottrinario, bensì aperto al confronto, da dire o da mostrare, come stasera in cui più che altro si mostra, è benvenuto, ha a disposizione la sede e noi saremo al suo servizio, sia egli di destra di sinistra, cattolico, ateo, bianco, nero, apois, come vuole lui.
La biodiversità è la diversità delle forme di vite esistente in natura, e bisogna assolutamente tutelarla per la sopravvivenza del pianeta, mentre oggi si sta facendo il contrario, come sapete tra est e ovest, america europa cina e india, tutti insieme appassionatamente a produrre inquinamento. Noi vogliamo spostare questa biodiversità dal campo della biologia al campo della cultura, della politica e della società. Solo dal diverso infatti siamo convinti che emerga il bello, dall’uniforme non è mai venuto niente di buono. Invece oggi i media, le nostre industrie culturali, appaiando quello che fanno le industrie vere e proprie con l’ambiente, non fanno altro che generalizzare, instupidire, servire un chiaro compito di anestetizzare totalmente le menti degli spettatori e indurli così a vivere comprando, spendendo e facendo quello che gli dicono di fare. Ci troviamo quindi, come società, ad aver smarrito ogni ideale di bellezza. da qui la perdita di ogni valore morale, che con la bellezza è strettamente connesso, anzi si può dire che sono la stessa cosa.
Dice infatti un filosofo che ho molto studiato, wittgenstein: “etica ed estetica sono tutt’uno”. Con ciò vuole intendere che un comportamento saggio, giusto è anche un comportamento bello, nel senso proprio del termine, cioè che appare come bello. Voi ad esempio non dite che una persona buona, istruita, coraggiosa se la vedete è anche bella? Perciò siamo convinti che se si spinge la gente ad osservare e capire la bellezza e l’arte, la si spingerà parimenti a riconoscerla quando ad esempio dovrà andare a votare o quando si tratterà di giudicare i nostri politici per quello che valgono. Se la gente è abituata alla bruttezza e all’insignificanza, voterà politici altrettanti brutti e programmi altrettanto insignificanti. ecco quindi spiegato perché morale ed estetica sono tutt’uno e perché il sistema attuale mira ad appiattire la bellezza per appiattire così anche la morale, com’è dimostrato ogni giorno dagli esempi che ci danno i nostri politici dalla scarsa morale, scarsa perché probabilmente non hanno mai visto una mostra se non per tagliare il nastro e farsi fotografare.
Due parole sul simbolo, che vedete qui dietro. Esso appare un po’ atipico, senza dubbio, infatti l’abbiamo tratto dall’antica alchimia, giacché è uno dei simboli alchemici dell’argento, che è un po’ il metallo lunare per eccellenza. Noi ci consideriamo un po’ degli alchimisti. Al pari loro che provando e riprovando traevano da comuni pietre ed elementi forze inaspettate, noi vogliamo trarre dal mediocre presente in cui viviamo le energie del cambiamento. Ma esso riveste anche altri significati: le tensione verso l’alto come detto, verso la morale e la bellezza che quest’associazione si propone di perseguire, il connubio, l’unità che essa vorrebbe attuare tra cultura e politica, ma soprattutto io ci vedo anche una piramide sopra un’altra piramide, la piramide della conoscenza e della bellezza, che è una piramide difficile, impervia da scalare, sopra quella meschina del potere e dell’ignoranza.
la mostra di oggi. veniamo ad essa, non vorrei tediarvi troppo. nata un po’ per caso, ma sono le cose più belle che nascono per caso, secondo noi questa mostra dimostra appieno il principio di diversità a cui facciamo riferimento. Accanto ad un presepe abbastanza tradizionale come questo qui fatto dal padre di Anna, abbiamo dei presepi fatti con materiali locali di scarto fatti da Maurizio Ronsini, che sono molto originali, mentre accanto ad un pittore dalle chiare ascendenze locali come Ambrogio Castaldi, che ha descritto in tutta la sua opera com’era la nostra terra nelle sue antiche tradizioni, ma tuttora molto vive, che ha descritto i suoi paesaggi, ma il cui sguardo ha pure saputo spesso guardare anche oltre, accanto a lui dicevo abbiamo i fumetti e i disegni di due nostri amici, Michele d’Ambra e la sorella Rita, che sono di certo qualcosa di diverso. Insomma abbiamo messo su una mostra di presepi particolare, che spero vi piaccia.
Infine, concludendo, voglio ricordare un grande pittore foriano scomparso proprio in questa settimana, Peperone, a cui vogliamo dedicare questa mostra. Io non ho mai avuto il piacere di conoscerlo ma a detta di tutti era un uomo dal gran cuore. A lui che ora si trova lontano rivolgiamo il nostro saluto. Grazie a tutti e buone feste.

mercoledì 14 dicembre 2011

registrazione avvenuta

lunedì scorso 12 dicembre (Beata Maria Vergine di Guadalupe) la nostra associazione è stata registrata presso l'Agenzia delle Entrate di Ischia divenendo ufficiale a tutti gli effetti! insomma e per il nome e per la data e per la frase che abbiamo messo vicino alla targa fuori la sede (tratta dalla bellissima poesia di Leopardi "Canto notturno di un pastore errante dell'Asia") siamo nati proprio sotto il segno della Luna. questo il direttivo provvisorio:

presidente: Lucio Iacono (cioè io)
segretario: Francesco Di Crescenzo
tesoriere: Andrea Vecchione
altro membro del direttivo senza carica visto che erano finite: Michele d'Ambra

considerato che quest'associazione è stata fondata da quattro amici ci siamo meritati questo inno:

http://www.youtube.com/watch?v=HtK5xRIp1Rc

peraltro noi nella nostra sede un tavolino da bar ce l'abbiamo anche ;). e anche un socio fondatore anarchico.

ma non esiste Associazione e per principi e per ordinamento sociale più aperta della nostra, in cui qualunque socio già dal secondo anno d'iscrizione può ambire a tutte le cariche, anche a fare il presidente. per cui se volete far parte di questa grande avventura collettiva iscrivetevi!

qui vi potete scaricare la domanda in formato pdf: http://www.4shared.com/document/fO7DGrmj/domanda.html
e qui in formato word: http://www.4shared.com/file/COYtcZPH/domanda.html

e soprattutto venite a vedere la nostra mostra così ci conoscete di persona!

lunedì 12 dicembre 2011

Mostra























la nostra prima iniziativa: una mostra di presepi come non l'avete mai vista!